Salvatore Vallone, per gli amici “Toto”, era fattore di un’azienda agricola nella campagna palermitana. Spinto dalla volontà della moglie Vincenza, dopo la nascita dei primi suoi figli maschi (tra cui Pasquale), decise di trasferirsi in Toscana dove comprarono una tenuta vicino Radi “Pociano”. Iniziarono ad allevare bestiame, fare formaggi e produrre olio e vino da tavola.
Pasquale Vallone continua a coltivare gli insegnamenti del padre per l’agricoltura nel casolare di famiglia e intraprende un’importante carriera in Banca. Nel 1996, un suo amico produttore, durante una giornata di caccia, gli mostra dei terreni in vendita a sud-est di Montalcino, 15 ha tra terreno incolto e bosco. Una vera occasione che Pasquale non si lascia scappare.
Nel 1997 tutta la famiglia: Piera, sua moglie, Francesca e Federico, i figli, impiantano le prime barbatelle, un ottimo passatempo per i fine settimana.
Gli ettari vitati diventeranno 10 in poco tempo, Pasquale trascorrerà tutti i suoi giorni di ferie in questo incontaminato angolo montalcinese. Pasquale trova in suo fratello Gaetano un grande aiuto e un ottimo cantiniere, producendo il primo Brunello di Montalcino Terre Nere nel 2002.
Terre Nere si estende su una superficie di 15 ha, a sud sud-est, di Montalcino. I 10 ha vitati, in località Castelnuovo dell’Abate, sono sul pendio sulla cui sommità si erge il Castello della Velona.
I 9 ha di Sangiovese e 1 ha di Cabernet Sauvignon, sono allevati a cordone speronato e a guyot con una consistenza di circa 4500 viti ad ettaro. Sono inseriti in un contesto di squisita bellezza, circondati da boschi incontaminati e con un microclima ideale per la coltivazione della vite.
Il Brunello di Montalcino Terre Nere racconta la storia di un ritorno alle origini: quello di Pasquale Vallone, che nel 1997 ha deciso di...
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