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Prodotto a partire da uve Trebbiano Toscano (90%) con un saldo di Malvasia Nera e Sangiovese coltivate su suoli argillosi con presenza di alberese e galestro e, in seguito, fermentato e maturato in carati di acacia e ciliegio colmati al 70%, questo Vin Santo del Chianti Classico Doc 2010 incanta fin dal primo sorso.
Wine Spectator 92 punti
Vini Buoni d'Italia 3 stelle
SKU | BOLMELVS |
Produttore | Castello di Meleto |
Nazione | Italia |
Regione | Toscana |
Denominazione | Vin Santo del Chianti DOC |
Zona di produzione | Siena, comune di Gaiole in Chianti |
Gradazione alcolica | 15% |
Temperatura di servizio | 15/18 ° C |
Affinamento | 4/5 anni in caratelli |
Annata | 2010 |
Vitigni | Trebbiano 90%, Malvasia 5%, Sangiovese 5% |
Lucente color oro antico, preludio a un susseguirsi di profumi di grande eleganza e complessità. Al primo approccio, infatti, sono le note di dattero, frutta secca, fico e albicocca disidratati ad affascinare per la loro armonia ma, in breve, ad esse si affiancano le sensazioni agrumate del cedro candito e del chinotto, seguite da garbati sentori eterei; col trascorrere dei minuti, a questo già complesso bouquet ecco unirsi profumi più dolci che riconducono i nostri sensi al cioccolato bianco, al panettone e al miele di castagno oltre che al marzapane e alla noce moscata. La maturazione in carati scolmi si rende piacevolmente manifesta per mezzo delle piacevoli – oltre che dovute – note ossidative.
Il sorso è ampio, avvolgente, piacevolmente caldo e di assoluto equilibrio grazie all’ancora nitida freschezza che gli conferisce una beva intrigante, gradevole e assolutamente non stucchevole. La lunghissima persistenza e la grande finezza del fin di bocca rendono il dovuto tributo a un assaggio capace di rimanere al lungo nella memoria.
ABBINAMENTO: non solo per accompagnare gli scontati cantuccini ma anche perfetto da abbinare a fois gras e patè, è ideale per accompagnare i formaggi stagionati.
Castello di Meleto si trova nel cuore del Chianti Classico. Ad attraversare le sue terre è il torrente Massellone, un tempo chiamato Clante, dal cui nome pare derivi quello della denominazione. I terreni aziendali raggiungono i 600 m slm, con altimetria media tra i 350 e i 450 metri, caratteristica che determina forti escursioni termiche tra giorno e notte, ideali per lo sviluppo degli aromi ed il mantenimento della freschezza.
Protagonista assoluto è il vitigno Sangiovese, simbolo del Chianti Classico che, nelle singole sottozone, dà espressioni diverse. Accanto a esso, trovano spazio anche altri autoctoni come la Malvasia Nera, il Canaiolo e il Vermentino insieme a varietà internazionali come il Merlot. A Meleto grazie all’estensione della proprietà e alla lunga storia della viticoltura, sono stati selezionati i terreni più vocati, divisi in cinque macrozone, diversi per clima, pendenze, esposizione, composizione dei suoli ed altimetria: Meleto, San Piero, Poggiarso, Moci e Casi.
Castello di Meleto vinifica esclusivamente le uve di proprietà, vendemmiate per il 70% manualmente. Una scelta, quest’ultima, dettata da due fattori: le pendenze dei terreni che raggiungono talvolta valori estremi e la volontà di selezionare il meglio della produzione.
Potendo contare su un’estensione di ben 160 ettari vitati, infatti, solo le uve migliori vengono selezionate per dare origine ai vini firmati Castello di Meleto. I grappoli destinati ai vini bandiera sono sottoposti a una doppia selezione: la prima in vigneto al momento della raccolta, la seconda sul tavolo di cernita, dove ogni grappolo viene controllato manualmente da operatori esperti. Una scelta che segue la volontà di rispettare il lavoro fatto in vigna e intervenire minimamente in cantina.
Le uve perfettamente sane permettono di ridurre l’uso di anidride solforosa così come di utilizzare, per le produzioni del Vigna Casi e del Camboi, le fermentazioni spontanee, innescate, cioè, dai lieviti autoctoni presenti sulle uve. Si ottengono così vini di maggiore tipicità, davvero unici.
Costi e modalità di spedizione
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